In città sono attivi i nuovi stalli antifurto e il servizio di punzonatura del telaio.
Non esiste un dato ufficiale, ma è certo che ogni anno in Italia e non solo, la percentuale di furti di biciclette è estremamente alta, al contrario della percentuale di ritrovamento di queste ultime che resta nettamente più bassa. Il recupero delle bici rubate è, infatti, un meccanismo complesso, vista la difficoltà di ricondurre l’intero mezzo o parti di esso al legittimo proprietario.
Per contrastare efficacemente tale fenomeno è, dunque, fondamentale agire sulla prevenzione. Proprio per questo Il Comune di Pescara ha rafforzato il sistema degli stalli per biciclette e attivato il servizio di punzonatura del telaio.
Con i nuovi stalli bici lontane da mani indiscrete
L’Amministrazione Comunale ha installato 276 stalli per biciclette di ultima generazione, collocati in punti strategici della città, che rappresentano un serio tentativo di prevenzione dei furti.
Il modello di stallo scelto per la città (che ricorda la lettera greca Φ (phi) e richiama la “P” di Pescara con una ulteriore “P” speculare) oltre ad indicare la possibile sosta di almeno due mezzi, permette di legare la bici al telaio, garantendone una migliore protezione rispetto alle classiche rastrelliere, che invece limitano il blocco della bici solo alla ruota.
ll nuovo sistema di stalli sarà in grado di ospitare fino a 552 biciclette, ma anche tipologie di mezzi non convenzionali, dal semplice triciclo a quello con cassone sull’avantreno o sul retrotreno (cargobike).
La sistemazione degli stalli antifurto è avvenuta attraverso uno specifico piano di valutazione predisposto dall’Assessorato alla Mobilità del Comune di Pescara con l’obiettivo di spostare e, al tempo stesso, incrementare i flussi ciclistici verso vie già servite da piste ciclabili, ma anche verso quelle di prossimo adeguamento.
I nuovi stalli già attivi, sono stati sistemati in prossimità di tratti che presto vedranno un incremento del traffico ciclistico e in prossimità di punti nevralgici della città e, dunque, di luoghi di aggregazione, di servizi e attività commerciali, per cercare di modificare le modalità di fruizione di questi, partendo dal cambio del mezzo solitamente usato per raggiungerli.