Lo scorso 30 gennaio la Direzione Generale per il Clima e l’energia del Ministero dell’Ambiente ha comunicato al Comune di Pescara l’inclusione tra i progetti finanziati dal Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro di cui all’art. 5 della Legge 221/2015. “Si tratta di una importantissima boccata di ossigeno che ci consente di centrare l’obiettivo di ottenere un finanziamento di un milione di euro per iniziative volte alla promozione degli spostamenti sostenibili casa-lavoro – afferma l’assessore alla Mobilità Stefano Civitarese Matteucci – Si tratta di un contributo finanziario considerevole che darà sostegno ad una politica pianificatoria che stiamo attuando con tenacia e convinzione, in primis con la redazione del Piano Generate del Traffico Urbano (PGTU) e del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Dalla fine del 2016, con la nomina del Mobility Manager di area, che nel giro di pochi mesi ha attivato oltre 30 altri mobility manager tra aziende e scuole, ora abbiamo risorse umane aggiuntive per gestire questo nuovo fronte operativo di mobilità sostenibile. L’enorme mole di attività in corso e previste è stata esposta nella vetrina della prima edizione degli Stati Generali della Mobilità Urbana, che ormai pone la nostra città, in un panorama non solo nazionale, su un piano di lavoro impegnativo e di responsabilità. Il progetto di oltre 2 milioni di euro è stato redatto dai nostri uffici in partenariato, grazie ad un bando, con una ATI tra l’Associazione Euromobility e la Società CRAS, con grande esperienza nel settore della mobilità sostenibile. Il finanziamento ottenuto è stato del 49% che consentirà ora di sostenere e integrare opere già previste, come le piste ciclabili di cui al piano triennale dei lavori pubblici all’interno del progetto Bici-in-rete, agli interventi di oltre un milione di euro sulla mobilità sostenibile, finanziati con le risorse del bando ministeriale per le periferie che favoriranno l’accessibilità ai quartieri periferici e miglioreranno la sicurezza stradale.
I fondi ottenuti saranno utilizzati per: la costituzione di un Mobility Centre, ovvero un ufficio dedicato alla gestione biennale del progetto; la messa a disposizione dei lavoratori, con la formula di “bike trial” (in prova per un mese) di 150 bici elettriche e pieghevoli; la disponibilità di un fondo di agevolazione per il loro eventuale acquisto; l’attivazione di una piattaforma tecnologica di carpooling; la gestione di corsi di ecoguida; le attività di formazione dei mobility manager; l’acquisizione di totem motivazionali per il conteggio del transito dei ciclisti; la realizzazione di una bike station; la diffusione di kit mobilità e incentivi al tpl; l’attività di comunicazione; l’attività di monitoraggio. Come ricordato, oltre ad essere un eccellente viatico per l’avvio in questi giorni dell’associazione tra Comuni che si occuperà sinergicamente di mobilità sostenibile e lotta all’inquinamento, tutto questo sarà collegato alla realizzazione di quanto previsto dal progetto Bici-in-rete, ovvero il completamento nel prossimo biennio della rete urbana cicloviaria, soprattutto nelle zone del quadrilatero centrale compreso tra le vie Conte di Ruvo, Marconi, Caduta del Forte e D’Annunzio, vista la presenza di grandi centri di aggregazione di servizi, lungo Via Pepe, per collegare l’aera universitaria e del tribunale con le piste ciclabili del lungomare e di Via D’Annunzio, e lungo il Ponte delle Libertà, per la forte criticità di attraversamento delle utenze deboli, ad oggi non garantite da alcun percorso riservato”.
Vedi anche l’articolo pubblicato sulla rivista dell’ACI l’Automobile